Baroncini Investigazioni https://www.baroncini-investigazioni.com/ Specializzati in investigazioni private, aziendali e commerciali Mon, 18 Nov 2024 11:21:38 +0000 it-IT hourly 1 Quali indagini può svolgere un’Agenzia Investigativa? https://www.baroncini-investigazioni.com/2024/agenzia-investigativa-bologna-2/ Wed, 30 Oct 2024 10:37:35 +0000 https://www.baroncini-investigazioni.com/?p=1843 La figura dell’investigatore privato rappresenta un alleato fondamentale per chi si trova a dover affrontare situazioni delicate e complesse, che spaziano dalla sfera personale a quella aziendale. Baroncini Investigazioni, agenzia investigativa a Bologna con sede in Strada Maggiore 3 e operativa in tutta Italia, offre servizi investigativi specializzati per rispondere alle necessità di privati e […]

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La figura dell’investigatore privato rappresenta un alleato fondamentale per chi si trova a dover affrontare situazioni delicate e complesse, che spaziano dalla sfera personale a quella aziendale. Baroncini Investigazioni, agenzia investigativa a Bologna con sede in Strada Maggiore 3 e operativa in tutta Italia, offre servizi investigativi specializzati per rispondere alle necessità di privati e imprese, garantendo riservatezza e risultati concreti. Grazie a un team di esperti e alle più avanzate tecnologie investigative, aiutiamo i nostri clienti a fare chiarezza, raccogliere prove e proteggere ciò che conta per loro, che si tratti di relazioni familiari, patrimonio personale o risorse aziendali.

Investigazioni per privati: dal tradimento alla sicurezza personale o familiare

Affrontare situazioni personali in cui sono coinvolte le proprie relazioni, la sicurezza familiare o il patrimonio, può generare ansia e incertezza. La nostra agenzia investigativa, con sede a Bologna ma operativa in tutta Italia, offre servizi di investigazione progettati per rispondere alle esigenze specifiche di ogni cliente, consentendo di fare chiarezza in momenti di grande difficoltà. La nostra missione è quella di trasformare i vostri dubbi e le vostre preoccupazioni in risposte certe. I nostri servizi coprono una vasta gamma di esigenze, dall’indagine per sospetto tradimento del proprio partner alla protezione dei minori, passando per la revisione dell’assegno di mantenimento e la tutela del patrimonio personale o familiare.

Per scoprire tutti i nostri servizi a supporto dei privati, clicca qui.

Investigazioni per aziende: dall’assenteismo alla concorrenza sleale

In un mercato sempre più dinamico e complesso, le aziende affrontano rischi che, se non gestiti tempestivamente, possono compromettere la loro crescita, produttività e reputazione. Affidarsi a un’agenzia investigativa esperta come la nostra significa investire nella protezione delle risorse aziendali, mantenendo l’azienda al sicuro da rischi interni ed esterni. Attraverso indagini investigative altamente qualificate, supportiamo le aziende nella gestione di fenomeni che minano la crescita e l’efficienza aziendale come l’assenteismo, la simulazione di malattia, l’abuso dei permessi Legge 104 e la concorrenza sleale.

Per scoprire tutti i nostri servizi a supporto delle imprese, clicca qui.

Baroncini Investigazioni – Agenzia investigativa a Bologna: perché affidarsi a noi

Quando si tratta di investigazioni, la scelta dell’agenzia investigativa giusta può fare una differenza significativa in termini di risultati. Affidarsi a Baroncini Investigazioni significa scegliere un partner che offre soluzioni investigative professionali e che accompagna il cliente con discrezione, competenza e affidabilità in ogni fase dell’indagine. Siamo nati per aiutare privati e aziende a risolvere problemi per loro complessi ed essere così in grado di prendere decisioni basate su dati e prove certe.

Ecco perché i nostri clienti continuano a scegliere la nostra agenzia investigativa come punto di riferimento a Bologna e in tutta Italia:

  • Esperienza e professionalità: con anni di esperienza sul campo, abbiamo gestito con successo numerose indagini complesse, sia in ambito privato che aziendale. La nostra approfondita conoscenza delle procedure investigative ci consente di operare in conformità con la legge, garantendo che le prove raccolte siano valide anche in sede legale.
  • Tecnologia all’avanguardia e metodologie innovative: investiamo costantemente in strumenti tecnologici avanzati, dalle apparecchiature di sorveglianza di ultima generazione alle sofisticate strumentazioni per le bonifiche ambientali e informatiche. L’utilizzo di queste tecnologie, insieme a tecniche investigative collaudate, ci consente di raccogliere prove certe nel pieno della legalità.
  • Approccio personalizzato e discrezione totale: ogni caso è unico e richiede, quindi, un approccio specifico. Prima di intraprendere un’indagine, ascoltiamo attentamente le esigenze del cliente per costruire insieme a lui un piano di intervento su misura. Ovviamente, tutte le informazioni dell’indagine sono trattate con la più assoluta riservatezza.
  • Presenza su tutto il territorio nazionale: pur avendo sede a Bologna, in Strada Maggiore 3, siamo autorizzati a svolgere indagini in tutta Italia. Questo ci permette di supportare i clienti ovunque si trovino e di rispondere con tempestività a esigenze investigative anche a livello nazionale.
  • Trasparenza e risultati concreti: il nostro cliente è sempre aggiornato sui risultati raggiunti, avendo così sempre consapevolezza dello stato dell’indagine. Alla fine di ogni attività, forniamo ai nostri clienti il Dossier investigativo contenente tutte le prove documentate, che possono essere utilizzate anche in sede legale.

La nostra sede principale si trova a Bologna, in Strada Maggiore 3.
E-mail info@baroncini-investigazioni.com
Tel. 051 0286219

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Come scoprire se una persona ci sta mentendo? https://www.baroncini-investigazioni.com/2024/come-scoprire-se-una-persona-mente/ Tue, 22 Oct 2024 12:44:37 +0000 https://www.baroncini-investigazioni.com/?p=1823 Scoprire se una persona mente è da sempre un’impresa ardua ed ancora la tecnologia non sembra troppo venirci in aiuto. L’iniziale entusiasmo del poligrafo lie detector, visto in tanti film polizieschi americani, è ben presto svanito per gli innumerevoli falsi positivi dovuti a numerose variabili sia fisiologiche che psicologiche individuali. Anche in laboratorio sono state […]

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Scoprire se una persona mente è da sempre un’impresa ardua ed ancora la tecnologia non sembra troppo venirci in aiuto. L’iniziale entusiasmo del poligrafo lie detector, visto in tanti film polizieschi americani, è ben presto svanito per gli innumerevoli falsi positivi dovuti a numerose variabili sia fisiologiche che psicologiche individuali. Anche in laboratorio sono state studiate tecniche di analisi logica delle frasi che, anche se possono dare qualche indicazione, non sono tuttavia esaustive. In tutti i casi, non possiamo certamente sottoporre a queste pratiche il nostro partner o il nostro figlio minorenne per capire se ci sta mentendo.

L’importanza di riconoscere una bugia intenzionale

Quando ci troviamo di fronte ad una persona che ci sta mentendo, è bene prima di tutto domandarsi se lo stia facendo intenzionalmente ed a quale fine. In linea generale, possiamo distinguere le menzogne in due tipologie: bugie intenzionali e bugie dovute a falsa memoria.

Nel secondo caso il soggetto è in totale buona fede e non pensa di mentire. Dunque, non ci occuperemo qui di questa tipologia di menzogne, riguardando maggiormente l’ambito della psichiatria o della neurologia. Diventa interessante, invece, sapere come poter svelare una bugia intenzionale.

Innanzitutto, è importante il nostro atteggiamento. L’atteggiamento utile in cui porsi è quello del sospetto: è stato dimostrato, infatti, che la maggior parte delle bugie vengono credute quando il ricevente ha un atteggiamento non diffidente. Bisogna essere scettici ed il più possibile oggettivi, ma con una lieve tendenza alla sospettosità, ovviamente senza arrivare alla paranoia ed accettando anche il fatto di poterci sbagliare.

Modi per capire se una persona ci sta mentendo

Certamente è importante la conoscenza psicologica e caratteriale del soggetto. Una persona che già sappiamo aver in altre occasioni mentito è più facile menta ancora, anche se vi sono alcuni mentitori che mentono solo raramente. La personalità narcisista tende a mentire più frequentemente.

Di seguito alcuni indici rivelatori di menzogna, anche se certamente non sono esaustivi e totalmente dirimenti.

  • Possibile vantaggio ottenuto dal mentitore per quella specifica bugia. Vi sono però mentitori cronici che mentono solo per il bisogno e gusto di farlo, senza alcun vantaggio effettivo.
  • Fare attenzione se la persona è poco espressiva nel raccontare il fatto. Le persone che mentono, generalmente, muovono poco le mani, il capo e le gambe. Contrariamente a quanto si creda, lo sguardo sfuggente non è invece un buon indice di menzogna.
  • Fare più domande possibili specifiche sul racconto per evidenziare contraddizioni. Chi mente sa che può cadere in contraddizioni e quindi farà di tutto, aggiungendo volta per volta dettagli nuovi, per rendere credibile la sua storia, ciò però paradossalmente aumentando il rischio di contraddizioni.
  • Non anticipare mai ciò che già si conosce. Se ad esempio si è già a conoscenza di un dato non anticiparlo, ma fare domande specifiche su quel dato ed evidenziare subito eventuali incongruenze (ad esempio su un orario, su un luogo, sul tempo metereologico, etc).
  • Cercare di non esasperare troppo lo stile interrogatorio di polizia in quanto ciò potrebbe comportare da parte del mentitore una chiusura relazionale, bloccando di fatto ogni tipo di racconto. È necessario mantenere un rapporto il più possibile empatico. Dobbiamo, quindi, spingere il mentitore a raccontare di più, in attesa di eventuali contraddizioni. È per questo che durante gli interrogatori di polizia viene fatta ripetere innumerevoli volte la stessa storia. In questi contesti è anche utile, ad esempio, la tecnica del “riavvolgimento del nastro”, ovverosia far ripetere a ritroso gli eventi dalla fine all’inizio (difficilmente attuabile in caso di racconto falsificato).

Altri indici per scoprire se una persona mente possono essere rappresentati da un’espressività non abituale o da una messa in atto di comportamenti finalizzati a prendere tempo di fronte a domande a cui non si è in grado di rispondere (accesso di tosse , soffiarsi il naso, richiesta di impellente bisogno fisiologico, etc.) o da movimenti involontari segni di grave disagio psicologico (tic, movimenti involontari anomali, etc.).

Tutti questi possibili segnali non rappresentano ovviamente una prova, ma possono certamente indirizzarci verso una nostra più obiettiva valutazione. 

Baroncini Investigazioni: prove certe per scoprire se una persona mente

Scoprire da soli se una persona mente è complesso. Ancora più difficile è capire come reagire una volta che si ha questa impressione. Senza avere delle prove certe, infatti, rischia di rimanere solo una nostra sensazione. Per questo può essere utile, in alcuni ambiti, il supporto di un’agenzia investigativa autorizzata a raccogliere informazioni per scoprire la verità.

Le attività che un’agenzia investigativa può svolgere a tutela di privati ed aziende sono numerose. Fra le più ricorrenti vi sono:

  • indagini per scoprire il tradimento del proprio partner;
  • indagini per la modifica dell’assegno di mantenimento o divorzile;
  • indagini per la tutela ed il controllo dei figli minori;
  • indagini per concorrenza sleale e simulazione di malattia;
  • indagini per assenteismo e abuso dei permessi Legge 104;
  • bonifiche ambientali ed informatiche per scovare microspie nascoste.

La nostra sede principale si trova a Bologna, in Strada Maggiore n. 3, ma lavoriamo in tutta Italia. Contattaci ai seguenti recapiti:
E-mail info@baroncini-investigazioni.com
Tel. 051 0286219

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È possibile utilizzare telecamere nascoste in casa propria? https://www.baroncini-investigazioni.com/2024/e-possibile-utilizzare-telecamere-nascoste-in-casa/ Thu, 19 Sep 2024 12:07:20 +0000 https://www.baroncini-investigazioni.com/?p=1772 In linea generale, è sempre possibile utilizzare telecamere all’interno della propria abitazione se ben visibili, come avviene per gli impianti di videosorveglianza installati per la sicurezza dell’immobile. Se, invece, il nostro intento è quello di posizionare all’interno di casa delle telecamere nascoste, la legge consente tale possibilità ma nel rispetto di precise regole. Di seguito […]

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In linea generale, è sempre possibile utilizzare telecamere all’interno della propria abitazione se ben visibili, come avviene per gli impianti di videosorveglianza installati per la sicurezza dell’immobile. Se, invece, il nostro intento è quello di posizionare all’interno di casa delle telecamere nascoste, la legge consente tale possibilità ma nel rispetto di precise regole. Di seguito approfondiamo più in dettaglio la questione, analizzando i due scenari più frequenti.

Telecamere nascoste in casa per riprendere l’incontro con l’amante

La condizione imprescindibile che deve essere rispettata al fine di poter posizionare di nascosto delle telecamere (o anche dei semplici registratori audio) all’interno di un luogo privato come la propria casa, è che la persona che ha posizionato le telecamere deve essere presente all’interno della stessa videoregistrazione.

Da evidenziare che è richiesta la presenza nelle scene oggetto di registrazione, non bastando essere fisicamente presente all’interno dell’abitazione. In pratica, non è possibile riprendere di nascosto il proprio coniuge o il proprio figlio maggiorenne che si chiude nella camera da letto da solo. In questa situazione o quando vi trovate proprio al di fuori della vostra abitazione, per legge siete obbligati a tenere le telecamere spente. Il rischio, altrimenti, è quello di incorrere nel reato penale di interferenze illecite nella vita privata altrui (attenzione: il fatto che la proprietà dell’abitazione sia vostra non è rilevante).

È possibile, quindi, installare telecamere nascoste in casa con l’intento di riprendere la moglie o il marito durante l’incontro con l’amante? L’installazione di per sé è possibile farla, tuttavia, per quanto abbiamo scritto sino ad ora, appare evidente come non sia di alcuna utilità, in quanto è inverosimile che l’incontro con l’amante avvenga in vostra presenza.

Telecamere nascoste in casa per riprendere colf, badanti o babysitter

Affidare a collaboratori domestici la cura della propria casa o il controllo di familiari fragili, come anziani e bambini, richiede sempre molta cautela. In questo delicato settore, leggiamo spesso all’interno delle cronache giudiziarie casi di violenze ed abusi. Viene lecito, dunque, chiedersi se è possibile tutelarsi attraverso l’utilizzo, ad esempio, di microspie installate all’interno della mura domestiche.

Abbiamo scritto che all’interno del proprio appartamento si possono installare impianti ben visibili di videosorveglianza al fine di proteggersi da eventuali intrusioni. È possibile, quindi, utilizzare tali impianti per controllare anche come lavora la babysitter? La risposta è no. Quando si assume una persona per svolgere un lavoro all’interno della nostra abitazione, infatti, si instaura un vero e proprio rapporto di lavoro che come tale è tutelato dalle norme previste nello Statuto dei lavoratori (analogamente a quanto scritto nell’articolo sulle telecamere nascoste in azienda, per leggerlo clicca qui).

La legge, in questo ambito, concede la possibilità di utilizzare in casa telecamere nascoste ma solo al ricorrere di una tassativa condizione: deve sussistere il fondato sospetto di gravi illeciti commessi dal collaboratore domestico. Si pensi, ad esempio, ad una colf che ruba nei cassetti dell’appartamento, ad una badante che maltratta un anziano, ad una babysitter che lascia un bambino da solo per ore. Le telecamere nascoste devono essere installate, quindi, allo scopo di procurarsi prove certe di tali comportamenti illeciti e non per il mero controllo generale dell’attività lavorativa.

Baroncini Investigazioni: scopri tutte le nostre indagini in ambito privato

Le attività che un’agenzia investigativa può svolgere a tutela dei privati sono numerose. Fra le più ricorrenti vi sono:

  • indagini per scoprire il tradimento del proprio partner;
  • indagini per la modifica dell’assegno di mantenimento o divorzile;
  • indagini per la tutela del patrimonio personale;
  • indagini per la tutela ed il controllo dei figli minori.

La nostra sede principale si trova a Bologna, in Strada Maggiore n. 3, ma lavoriamo in tutta Italia. Contattaci ai seguenti recapiti:
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Come scoprire di avere il cellulare sotto controllo? https://www.baroncini-investigazioni.com/2024/come-scoprire-di-avere-il-cellulare-sotto-controllo/ Thu, 01 Aug 2024 10:21:43 +0000 https://www.baroncini-investigazioni.com/?p=1707 Hai mai avuto il sospetto di essere spiato? Magari per colpa di un partner che vuole morbosamente sapere dove sei, con chi sei e cosa fai. Che sia per un motivo privato o professionale, il nostro primo pensiero si rivolge nell’immediato al nostro ormai inseparabile smartphone (per scoprire in quali altri modo potresti essere controllato, […]

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Hai mai avuto il sospetto di essere spiato? Magari per colpa di un partner che vuole morbosamente sapere dove sei, con chi sei e cosa fai. Che sia per un motivo privato o professionale, il nostro primo pensiero si rivolge nell’immediato al nostro ormai inseparabile smartphone (per scoprire in quali altri modo potresti essere controllato, leggi qui il nostro approfondimento sull’utilizzo sempre più diffuso di microspie). Infatti, se il nostro cellulare fosse sotto controllo, la persona responsabile riuscirebbe ad avere accesso a pressoché tutte le informazioni altamente private e sensibili che vorrebbe.

Innanzitutto, bisogna sottolineare che spiare il telefono di un’altra persona comporta il reato penale di interferenze illecite nella vita privata altrui. Neanche un investigatore privato può svolgere indagini in questo senso (per approfondire l’argomento, leggi qui il nostro articolo a riguardo). Le intercettazioni telefoniche sono legali solamente se autorizzate dal giudice di fronte a gravi indizi di reato e se effettuate dalla polizia giudiziaria con la propria strumentazione. Dunque, se fosse vero che il tuo cellulare è sotto controllo, quasi sicuramente si tratterebbe di un’intercettazione illecita(a meno che non ci siano procedimenti penali in corso a tuo carico, ma questo solo tu puoi saperlo).

Come accorgersi di avere il cellulare sotto controllo?

Probabilmente se qualcuno è riuscito ad “entrare” all’interno del tuo smartphone, ha messo anche in atto delle contromisure per non essere scoperto così facilmente. Tuttavia, proviamo a dare qualche consiglio su come effettuare un primo controllo “fai da te” del cellulare:

  • controlla la lista di tutte le applicazioni installate e verifica l’eventuale presenza di qualche applicazione sospetta (ad esempio che non ricordi di avere mai installato volontariamente);
  • controlla lo stato della batteria e verifica eventuali consumi anomali, in particolare se qualche specifica applicazione utilizza più traffico dati del normale (in quanto molti software spia lavorano “in background” consumando maggior traffico dati e quindi maggior batteria);
  • controlla sempre il credito telefonico ed eventuali addebiti, anche di piccoli importi, di cui non sei a conoscenza (in quanto alcuni software spia che lavorano “in background” necessitano di denaro per continuare a funzionare nel tempo);
  • controlla le caselle di posta delle tue e-mail e verifica l’eventuale presenza di messaggi che presentano all’interno collegamenti a link esterni sospetti (ovviamente mai cliccarci sopra ma anche solo la loro presenza potrebbe essere un campanello di allarme);

Come prevenire e proteggersi dalle intrusioni illecite?

Allo scopo di proteggere il proprio cellulare, che si tratti di un sistema operativo Android o iOS, è fondamentale:

  1. mantenere il sistema operativo sempre aggiornato all’ultima versione rilasciata;
  2. utilizzare un antivirus per scansionare lo smartphone ed individuare eventuali malware o applicazioni sospette (fai attenzione però a scegliere un antivirus affidabile, i migliori hanno un costo che tuttavia vale la pena investire se si vuole essere sicuri del lavoro svolto).
  3. non utilizzare mai cavi di ricarica o dispositivi esterni “sconosciuti”, infatti sono sempre più diffusi cavi di ricarica o chiavette USB che contengono al loro interno dei chip spia in grado di manomettere istantaneamente il dispositivo in cui vengono inseriti.

Come estrema ipotesi, laddove i sospetti dovessero persistere, potresti pensare di resettare il cellulare alle impostazioni di fabbrica. Ricordati, in questo caso, di fare un backup dei dati importanti, in quanto andrebbero persi definitivamente. Tuttavia, alcuni recenti software spia riescono a “sopravvivere” persino a questo processo.

Baroncini Investigazioni: bonifiche telefoniche professionali e tempestive

Chiaramente questi sono solo alcuni degli accorgimenti che potresti utilizzare in fase iniziale per scoprire di avere il cellulare sotto controllo. Dopodiché è doveroso rivolgersi ad esperti informatici in grado di effettuare controlli più adeguati, necessari se ci si vuole togliere ogni dubbio a riguardo.

La Baroncini Investigazioni dispone di un team di esperti altamente qualificati in grado di analizzare approfonditamente ogni dispositivo informatico al fine di individuare software spia. Per questa attività è richiesto di avere fisicamente il dispositivo da esaminare: doversi separare dal proprio cellulare potrebbe creare disagio, per questo garantiamo al Cliente massima tempestività. Generalmente per una bonifica completa di uno smartphone occorrono solamente poche ore.

Oggi più che mai, in un mondo sempre più tecnologico e “dipendente” dagli smartphone, difendere la propria privacy diventa di fondamentale importanza. Sentirsi spiati è una delle situazioni peggiori che ci possa capitare, in grado di peggiorare significativamente il nostro stile di vita e quindi la nostra salute psico-fisica.

La nostra sede principale si trova a Bologna, in Strada Maggiore 3, ma operiamo in tutta Italia. Contattaci ai seguenti recapiti:
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Pensi di essere spiato in casa, in auto o in ufficio con delle microspie nascoste? https://www.baroncini-investigazioni.com/2024/come-trovare-microspie-nascoste/ Thu, 11 Jul 2024 12:20:35 +0000 https://www.baroncini-investigazioni.com/?p=1668 Hai mai avuto il sospetto di essere spiato? In questi casi, il nostro primo pensiero tende a rivolgersi al nostro cellulare (per scoprire come capire di avere lo smartphone sotto controllo, leggi qui il nostro approfondimento). Attenzione, però, perché il cellulare non è l’unico pericolo: una persona intenzionata a controllarti di nascosto, presumibilmente penserebbe anche […]

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Hai mai avuto il sospetto di essere spiato? In questi casi, il nostro primo pensiero tende a rivolgersi al nostro cellulare (per scoprire come capire di avere lo smartphone sotto controllo, leggi qui il nostro approfondimento). Attenzione, però, perché il cellulare non è l’unico pericolo: una persona intenzionata a controllarti di nascosto, presumibilmente penserebbe anche ad altri modi per poterlo fare. Uno di questi è sicuramente provare a installare delle microspie nascoste all’interno di un tuo luogo privato, come ad esempio nella tua abitazione o nella tua autovettura. A riguardo, purtroppo, leggiamo sempre più spesso fatti di cronaca in cui proprietari di immobili affittano camere a ragazze per poi occultare microspie e poterle osservare da remoto nei loro momenti più intimi.

Tipologie di microspie nascoste più utilizzate

Senza addentrarci eccessivamente in tecnicismi inerenti le numerose tipologie di microspie presenti sul mercato, una prima informazione rilevante da tenere a mente è quella sulla loro dimensione. Infatti, la dimensione tendenzialmente ci indica la tipologia di informazioni che quella microspia deve acquisire. Pur essendo per definizione tutte di piccole dimensioni, una microspia che deve raccogliere semplicemente materiale audio – le cosiddette “cimici” – avrà una dimensione molto più ridotta rispetto ad una microcamera che, invece, deve contenere al suo interno anche un micro-obiettivo.

Inoltre, è importante fare distinzione tra microspie che necessitano di un’alimentazione esterna per poter funzionare e microspie “autonome”, le quali contengono al loro interno delle batterie. Chiaramente, una microspia collegata ad una presa di corrente è, in linea generale, di minor dimensione (non dovendo contenere la batteria) e più pericolosa in quanto capace di funzionare per lunghi periodi di tempo. Allo stesso tempo, però, è più difficile da poter installare di nascosto, in quanto richiede maggior professionalità e tempo per poterla occultare a dovere.

Per quanto riguarda le microspie a batteria, è utile fare sempre attenzione ad oggetti comuni “lasciati” tipo chiavette USB, penne, orologi, in quanto potrebbero contenere registratori audio. Queste microspie hanno una batteria di piccole dimensioni, e quindi poca autonomia, ma risultano altrettanto pericolose in quanto facilmente posizionabili senza destare sospetto e sufficienti a carpire conversazioni utili, per poi essere riprese dopo qualche giorno o anche solo qualche ora.

Bonifiche per trovare microspie nascoste in casa, in ufficio, in auto

Se non ti senti al sicuro all’interno dei tuoi spazi privati, come in casa, in ufficio o in auto, in quanto sospetti possa nascondersi qualche microspia audio-visiva, allora è il caso di contattarci. Certo, potresti anche provare ad effettuare un primo controllo tu stesso, ad esempio ricercando eventuali oggetti anomali come scritto sopra. Tuttavia, solo tramite una accurata e professionale attività tecnica di bonifica potrai essere sicuro di non essere spiato.

Le nostre attività di bonifica ambientale sono indirizzate a scovare eventuali microspie illecitamente nascoste in luoghi privati, grazie ad un team di specialisti in grado di utilizzare delle apparecchiature altamente professionali e qualificate.

In tal caso, ti supporteremo nelle procedure da seguire per implementare adeguate contromisure e trovare il responsabile. Le modalità tecniche della bonifica possono variare a seconda della tipologia dell’ambiente da ispezionare. In linea generale:

  • Fase 1 – Presa visione dell’ambiente con particolare attenzione alla localizzazione di quadri elettrici ed apparati elettrici in genere;
  • Fase 2 – Analisi visiva delle aree potenzialmente più a rischio per l’eventuale posizionamento di mezzi di intercettazione;
  • Fase 3 – Controllo operativo dell’ambiente che avviene sia manualmente che attraverso l’utilizzo di specifiche attrezzature elettroniche, altamente professionali, in grado di verificare, ad esempio, la presenza di frequenze radio anomale.

Baroncini Investigazioni: agenzia investigativa specializzata nella difesa della tua privacy

Oggi più che mai, in un mondo sempre più tecnologico in cui è possibile procurarsi in poco tempo e con pochi soldi apparati spia mediamente efficienti, difendere la propria privacy diventa sempre più importante. Le nostre attività di bonifica sono effettuate da tecnici specializzati nel settore, in grado di intervenire con la massima tempestività e riservatezza.

Che sia per motivi professionali o privati, sentirsi spiati è una delle situazioni peggiori che ci possa capitare, in grado di peggiorare significativamente la nostra salute psico-fisica. Se vuoi averne certezza e toglierti ogni dubbio a riguardo, affidati a dei professionisti che da anni supportano aziende e privati nel rilevare eventuali microspie illecitamente nascoste in luoghi privati.

La nostra sede principale si trova a Bologna, in Strada Maggiore 3, ma operiamo in tutta Italia. Contattaci ai seguenti recapiti:
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Come si tende a reagire ad un doloroso tradimento? https://www.baroncini-investigazioni.com/2024/psicologia-tradimento/ Mon, 01 Jul 2024 13:04:44 +0000 https://www.baroncini-investigazioni.com/?p=1641 “Chi prima chi dopo, siamo tutti cornuti”, diceva un vecchio saggio. Sperando il vecchio saggio si sbagliasse, cerchiamo di comprendere dal punto di vista della psicologia cosa accade in chi viene a scoprire un tradimento. Innanzitutto, è bene precisare che non ci sono regole generali, nel senso che ognuno reagisce in maniera differente a seconda […]

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“Chi prima chi dopo, siamo tutti cornuti”, diceva un vecchio saggio. Sperando il vecchio saggio si sbagliasse, cerchiamo di comprendere dal punto di vista della psicologia cosa accade in chi viene a scoprire un tradimento. Innanzitutto, è bene precisare che non ci sono regole generali, nel senso che ognuno reagisce in maniera differente a seconda della situazione, del contesto, dell’età, della cultura di appartenenza, del credo religioso, delle norme vigenti, degli aspetti economici correlati.

A livello più profondo, si reagisce principalmente in funzione della propria storia individuale, della propria struttura di personalità, dei sentimenti reali che si provano verso il proprio partner. Essere traditi, specialmente da chi si ama, mette in gioco dinamiche intrapsichiche che vanno bel oltre il presente, il fatto in sé “qui ed ora”, il “sociale”. Subentrano emozioni che, più o meno consciamente, ci riportano alla nostra infanzia, ai nostri legami affettivi primari, ai nostri primi inevitabili tradimenti subiti, alle nostre prime perdite, ai nostri dolori più profondi ed antichi.

Meccanismi difensivi nella psicologia di chi subisce un tradimento

Di fronte ad un tradimento da parte di chi si ama si tende a reagire attivando quei meccanismi difensivi dall’angoscia dell’io ben descritti dalla psicoanalisi. Si tratta dei meccanismi di:

  • negazione, quindi la tendenza a negare il fatto anche di fronte all’evidenza;
  • razionalizzazione, quindi la tendenza eccessiva a cercarne razionalmente un motivo;
  • somatizzazione, quindi l’esprimere attraverso una malattia psicosomatica il dolore sofferto;
  • intellettualizzazione, quindi l’iniziare ad esempio a studiare il fenomeno leggendo libri o partecipando a innumerevoli conferenze sull’argomento;
  • proiezione, la spinta ossessiva ad individuare il colpevole;
  • sviluppo di una sintomatologia nevrotica specifica quali ansia, fobie, ossessività oppure insonnia, perdita di appetito e così via.

Il tutto ovviamente per sfuggire ad una vera e propria angoscia che trascina dietro di sé sentimenti negativi quali la perdita della fiducia, del senso di identità, di autostima, di sicurezza, finanche a farci piombare in vere e proprie depressioni da cui a volte è estremamente difficile uscirne senza l’aiuto di uno psicologo (o, in casi estremi, di uno psicofarmaco). A volte, in particolari strutture di personalità già connotate da elementi psicopatologici – ad esempio nei disturbi di personalità narcisistici, paranoidei o borderline – si può assistere a veri e propri “acting-out” (agiti impulsivi) auto o etero-aggressivi, purtroppo anche fatali.

L’importanza della psicologia per superare un tradimento

Se i meccanismi difensivi psicologici di per sé hanno una valenza appunto difensiva e quindi in parte sono ben accetti ed anzi salvifici, in verità ciò che andrebbe fatto è una vera e propria “elaborazione del lutto”, con tutto ciò che questo comporta. In primis, a livello terapeutico bisognerebbe riuscire “semplicemente” a stare in quella sofferenza, permettendosi cioè di soffrire e basta. Così facendo si concede a quella sofferenza (fisiologica) di attivare “enzimi” intrapsichici che agevolino poi una rielaborazione in senso costruttivo e quindi positivo di quel dolore: rimessa in discussione del rapporto di coppia, ascolto dei bisogni propri e dell’altro, rivisitazione delle proprie dinamiche infantili dolorose o non elaborate, ridefinizione degli obiettivi propri e di coppia.

Di tutto questo sarebbe bene averne consapevolezza prima che il tradimento accada o venga scoperto. Ironicamente, dovrebbe cioè essere una specie di preventivo requisito al rapporto di coppia, una sorta di patentino: più che giurare fedeltà sarebbe meglio giurare di saper gestire il tradimento.

Spesso, infatti, partner sospettosi si rivolgono ad una agenzia investigativa per avere la certezza di un sospetto tradimento. Tuttavia, una volta avutala, si ritrovano a non saper gestire emozioni contrastanti che, invece di acquietare e risolvere il problema, sconvolgono ancora di più la propria vita se non ben elaborati (decisione impulsiva ad interrompere la relazione per orgoglio ferito con chi in verità si ama ancora, gestione dei problemi economici conseguenti ad una separazione improvvisa, incapacità di gestire il vissuto dei figli, etc.). Da qui l’importanza, se si sente di non possederne gli strumenti, di farsi aiutare da specialisti del settore in questa delicata fase della propria vita.

Baroncini Investigazioni: indagini per scoprire i tradimenti e Divisione di Psicologia in supporto

L’articolo è stato scritto dal dott. Paolo Baroncinimedico psichiatra, psicologo, psicoterapeuta con pluridecennale esperienza nella tutela ai minori e nel trattamento delle dipendenze patologiche – responsabile della nostra Divisione di Psicologia Investigativa.

La Divisione è nata all’interno del nostro Istituto investigativo con l’intento di poter aiutare il cliente che, attraversando un periodo difficile della propria vita, necessita, oltre all’indagine investigativa, di un ulteriore supporto di terapia e psicologia, con consigli operativi sul comportamento più opportuno da mantenere a fronte, in questo caso, di un doloroso tradimento.

Siamo autorizzati a svolgere indagini volte ad accertare l’eventuale tradimento del proprio coniuge o, in particolari casi, del proprio partner in fase prematrimoniale. Operando con massima riservatezza e professionalità, forniamo supporto a tutte quelle persone che si ritrovano a dubitare della fedeltà di chi si ama.

La nostra sede si trova in Strada Maggiore 3, a Bologna, ma operiamo in tutta Italia. Per una prima consulenza gratuita, potete contattarci qui:
Email: info@baroncini-investigazioni.com
Tel.: 051 02 86 219

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È possibile installare telecamere nascoste all’interno di un’azienda? https://www.baroncini-investigazioni.com/2024/telecamere-nascoste-azienda/ Mon, 10 Jun 2024 06:50:18 +0000 https://www.baroncini-investigazioni.com/?p=1619 L’attività lavorativa dei dipendenti non può essere controllata a distanza tramite telecamere. A stabilirlo è l’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori, che tutela il diritto alla privacy dei dipendenti contro un controllo illegittimo da parte del datore di lavoro. Quest’ultimo, nel caso in cui non rispettasse tale norma, potrebbe incorrere in un reato penalmente perseguibile. […]

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L’attività lavorativa dei dipendenti non può essere controllata a distanza tramite telecamere. A stabilirlo è l’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori, che tutela il diritto alla privacy dei dipendenti contro un controllo illegittimo da parte del datore di lavoro. Quest’ultimo, nel caso in cui non rispettasse tale norma, potrebbe incorrere in un reato penalmente perseguibile. Tuttavia, non tutti sanno che in una particolare circostanza è addirittura ammessa l’installazione di telecamere nascoste in una azienda, senza che ci sia un precedente accordo con i sindacati e senza nessun avviso ai dipendenti. Scopriamo di seguito di che circostanza si tratta.

Telecamere nascoste per tutelare il patrimonio aziendale e dimostrare furti dei dipendenti

Se il datore di lavoro ha il fondato sospetto che un proprio dipendente stia commettendo un grave reato all’interno della propria azienda, può posizionare delle telecamere nascoste per riuscire a riprendere l’esatto momento in cui si svolge il reato. Stiamo parlando, ad esempio, della circostanza in cui un dipendente commette dei furti di denaro alla cassa, di merce in magazzino o tra gli scaffali di un esercizio commerciale.

L’obiettivo non è quello di controllare in generale l’attività lavorativa dei dipendenti, bensì appurare nello specifico la sospetta condotta fraudolenta di un dipendente. Nel caso di specie, dunque, siamo al di fuori dell’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori, venendo meno addirittura l’obbligatorietà dell’accordo con le parti sindacali o l’autorizzazione dell’Ispettorato del Lavoro.

In tal senso, la Suprema Corte di Cassazione ha ribadito che i controlli difensivi da parte del datore di lavoro sono leciti, seppur dovendo rispettare due fondamentale requisiti: deve sussistere un fondato sospetto su una o più persone e le telecamere installate devono riprendere solo le aree ritenute effettivamente a rischio. Non è possibile, dunque, installare di nascosto un sistema di videosorveglianza al fine di effettuare dei controlli preventivi e generali.

Perché conviene affidarsi ad un’investigatore privato?

Appurato il fatto che è possibile riprendere con telecamere nascoste in azienda un dipendente su cui pendono indizi di gravi violazioni, approfondiamo in che modo l’investigatore privato può essere chiamato in causa per risolvere tali gravi problematiche.

Il datore di lavoro, avendo un legittimo interesse nello svolgere un’attività investigativa finalizzata a far valere o difendere un diritto in eventuale fase giudiziale, può conferire regolare mandato ad una figura professionale quale quella dell’investigatore. Quest’ultimo metterà a disposizione tutta la propria esperienza per aiutare l’imprenditore a tutelare il proprio patrimonio aziendale.

Installare telecamere nascoste all’interno di una azienda, infatti, richiede un lavoro scrupoloso. Dalla fase preliminare di sopralluoghi per comprendere in che modo posizionare le telecamere (le quali devono essere ovviamente non visibili ma allo stesso tempo effettuare una videoripresa precisa e nitida), alla fase di installazione vera e propria. Per questo motivo, quando si tratta di sistemi di videosorveglianza di un certo livello, è opportuno rivolgersi a dei professionisti del settore.

Baroncini Investigazioni: scopri tutte le nostre indagini in ambito aziendale

Come abbiamo approfondito nell’articolo sulle investigazioni aziendali (clicca qui per leggerlo), le indagini in questo ambito risultano essere complesse in quanto occorre agire nella difesa dei diritti del datore di lavoro e, allo stesso modo, tenere in considerazione il diritto alla privacy dei dipendenti.

Le attività che un’agenzia investigativa autorizzata può svolgere a tutela di un’azienda sono numerose. Fra le più ricorrenti vi sono:

  • assenteismo per finta malattia ed infortunio;
  • abuso dei permessi Legge 104;
  • ammanchi inventariali, appropriazione indebita o furto di beni aziendali;
  • concorrenza sleale.

Dipendenti, soci e partner d’affari infedeli, possono mettere a serio rischio lo stato di salute della tua azienda. In caso di fondati sospetti, non esitare a contattarci. Siamo in grado di fornirti tutta la documentazione necessaria per poter prendere le giuste decisioni ed eventualmente procedere con il licenziamento per giusta causa.

La nostra sede principale si trova a Bologna, in Strada Maggiore 3, ma operiamo in tutta Italia. Contattaci ai seguenti recapiti:
E-mail info@baroncini-investigazioni.com
Tel. 051 0286219

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Quali sono i requisiti per diventare un investigatore privato? https://www.baroncini-investigazioni.com/2024/come-diventare-investigatore-privato/ Mon, 27 May 2024 10:39:02 +0000 https://www.baroncini-investigazioni.com/?p=1578 Infedeltà coniugale, non rispetto dei doveri coniugali o genitoriali, stalking e molestie, simulazione di malattia, abuso dei permessi Legge 104, abuso del congedo parentale, concorrenza sleale, violazione del patto di non concorrenza, furti aziendali, collocamento fraudolento di microspie: questi sono solo alcuni degli ambiti di intervento dell’investigatore privato. Prima di scoprire come diventare a tutti […]

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Infedeltà coniugale, non rispetto dei doveri coniugali o genitoriali, stalking e molestie, simulazione di malattia, abuso dei permessi Legge 104, abuso del congedo parentale, concorrenza sleale, violazione del patto di non concorrenza, furti aziendali, collocamento fraudolento di microspie: questi sono solo alcuni degli ambiti di intervento dell’investigatore privato. Prima di scoprire come diventare a tutti gli effetti un investigatore privato professionista riconosciuto dalla legge, proviamo ad analizzare alcuni aspetti psicologici di questa affascinante professione.

Investigatore privato: aspetti psicologici della professione

Esistono professioni in cui è difficile riuscire a mantenere una visione dell’umanità casta, pulita, ottimistica ed onesta. Tra queste sicuramente lo psicologo, l’avvocato, il magistrato, gli operatori delle Forze dell’Ordine e senza ombra di dubbio quella dell’investigatore, che poi se è privato non gode nemmeno di quel rassicurante senso di mandato istituzionale di chi opera ad esempio nelle Forze dell’Ordine per conto dello Stato.

Chi svolge queste delicate professioni deve necessariamente immergersi per lavoro nei cunicoli più segreti che raccolgono, la maggior parte delle volte, il peggio di parte dell’umanità e deve, in un modo o nell’altro, cercare di portarvi un po’ di luce, conforto, giustizia. Perché al di là delle singole specificità, una cosa che accomuna tutte queste professioni è proprio il senso di giustizia, riportare ordine là dove è entrato il disordine, la giustizia là dove è entrata la disonestà, il tradimento, la frode, la menzogna, il reato.

Nello specifico della professione dell’investigatore privato, questa è per la maggior parte della gente comune idealizzata e mitizzata (vedi i film) o a volte proprio non conosciuta. Spesso chi si ritrova a fare questa professione vive di una propria solitudine interna che nessuno conosce e che anzi lui stesso tende a nascondere, proprio per non appesantire ulteriormente il vissuto di chi è vittima e per cercare invece di offrire, oltre che giustizia, conforto. È una professione che può portare, attraverso una intrusione (seppur legittima e giustificata) nella vita privata altrui, a modificare la vita di chi ne è oggetto (ma anche di chi l’ha commissionata) e che mette quindi a dura prova la propria coscienza. Tuttavia, se svolta con onestà e competenza – comprovate anche dalla obbligatoria licenza prefettizia per poterla svolgere – con umanità e senso di giustizia, è sicuramente fonte di grande gratificazione ed utilità, anche sociale.

Come diventare Investigatore Privato titolare di licenza investigativa?

La normativa attualmente vigente in materia prevede che per diventare investigatore privato titolare di licenza, quindi poter aprire una propria agenzia investigativa, occorrono anni di esperienza pregressa nel settore. Infatti, è necessario possedere i seguenti requisiti pratici e teorici:

  1. aver conseguito una laurea triennale in giurisprudenza o equipollente;
  2. aver lavorato per almeno tre anni continuativi, con esito positivo, presso un’agenzia investigativa già autorizzata da almeno cinque anni;
  3. aver svolto corsi di aggiornamenti professionali riconosciuti;
  4. non aver riportato condanne penali per delitti non colposi.

Se si è in possesso di questi requisiti, è possibile fare richiesta alla Prefettura territorialmente competente (ove il richiedente ha la residenza) per il rilascio della licenza. La licenza è personale, in alcun modo cedibile ed ha validità su tutto il territorio nazionale.

Discorso diverso riguarda, invece, i collaboratori investigativi, ovverosia le persone che il titolare di licenza investigativa può assumere per far lavorare all’interno della propria agenzia. Infatti, per diventare collaboratore investigativo (tecnicamente “collaboratore per gli incarichi investigativi elementari”) l’iter è molto più semplice: è sufficiente non aver riportato condanne penali per delitti non colposi ed inviare la propria candidatura alle varie agenzie investigative presenti sul territorio.

Baroncini Investigazioni: scopri tutti i nostri servizi

La Baroncini Investigazioni è un’agenzia investigativa con sede principale a Bologna, in Strada Maggiore 3, autorizzata a svolgere indagini in tutto il territorio nazionale. Supportiamo privati, aziende e studi legali con indagini investigative altamente qualificate in grado di risolvere questioni di estrema rilevanza.

Per scoprire tutti i nostri servizi, clicca qui.

I nostri recapiti:
E-mail info@baroncini-investigazioni.com
Tel. 051 0286219

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Pedinamento: l’investigatore è sempre autorizzato a svolgerlo? https://www.baroncini-investigazioni.com/2024/pedinamento-investigatore/ Thu, 02 May 2024 07:55:28 +0000 https://www.baroncini-investigazioni.com/?p=1510 L’atto di pedinare qualcuno non costituisce di per sé reato, tuttavia ben diverse sono le circostanze che si possono venire a creare durante o a seguito di un pedinamento eseguito con metodo “fai da te”. Seguire una persona di nascosto comporta l’inevitabile rischio di oltrepassare il limite incorrendo in reati penalmente perseguibili, ad esempio per […]

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L’atto di pedinare qualcuno non costituisce di per sé reato, tuttavia ben diverse sono le circostanze che si possono venire a creare durante o a seguito di un pedinamento eseguito con metodo “fai da te”. Seguire una persona di nascosto comporta l’inevitabile rischio di oltrepassare il limite incorrendo in reati penalmente perseguibili, ad esempio per violazione della privacy o addirittura per stalking e molestie.

D’altronde, che pedinare qualcuno non sia per tutti lo si intuisce anche dal fatto che il legislatore è intervenuto riconoscendo ad una figura professionale – quale l’investigatore privato – la qualifica di poter svolgere regolari pedinamenti. Per questo motivo è bene tenere a mente che pedinare una persona non è un gioco e, infatti, c’è chi se ne occupa di professione con anni di esperienza alle spalle.

Inoltre, se è vero che qualunque privato cittadino può decidere di seguire una persona, questo deve avvenire saltuariamente e nel proprio esclusivo interesse, quindi non su richiesta di terzi. L’articolo 134 del T.U.L.P.S. (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) sottolinea che “senza licenza del Prefetto è vietato eseguire investigazioni o ricerche o di raccogliere informazioni per conto di privati”.

Conferimento di incarico investigativo: le regole da seguire per poter iniziare l’attività di pedinamento

Storicamente e tutt’oggi, il pedinamento rappresenta uno dei mezzi principali dell’investigatore per la raccolta di informazioni e prove. Grazie alle proprie competenze acquisite negli anni, l’investigatore è in grado di svolgere pedinamenti discreti e professionali. Tuttavia, per poter mettere in pratica un servizio di pedinamento a norma, è obbligato a rispettare alcune importanti regole in fase preliminare all’avvio dell’indagine.

L’investigatore, infatti, non può di sua spontanea iniziativa decidere di seguire una persona qualunque, e neppure su richieste avvenute semplicemente con qualche messaggio o una telefonata di pochi minuti. Piuttosto, è tenuto a redigere tutta la documentazione richiesta dalla normativa attualmente vigente ai fini della formalizzazione dell’incarico investigativo, da far sottoscrivere al cliente. In particolare, tra questa documentazione, assume rilevanza il c.d. “conferimento di incarico per lo svolgimento di investigazione privata” che ha per oggetto il motivo per il quale viene richiesta l’indagine.

L’investigatore è autorizzato a pedinare una persona solo in presenza di un regolare conferimento di incarico sottoscritto dal cliente. Al fine di analizzare la piena regolarità del conferimento, bisogna porre attenzione alle seguenti condizioni:

  1. Tra cliente e persona da pedinare sussiste un rapporto giuridico?
  2. L’indagine si fonda su un motivo giuridicamente rilevante?
  3. Il cliente è parte del rapporto giuridico o soggetto terzo estraneo?

Per rapporto giuridico si intende la relazione tra due o più soggetti regolata dal diritto, in quanto ha ad oggetto un interesse meritevole di tutela. Un motivo giuridicamente rilevante è un motivo volto nel legittimo interesse del cliente, quindi volto a far valere o difendere in sede giudiziaria una posizione giuridica soggettiva tutelata dall’ordinamento. Di caso in caso, rispondendo ad ognuna di queste domande, saremo in grado di stabilire se è possibile svolgere regolare attività professionale di pedinamento.

Quindi non è possibile ingaggiare per semplice curiosità un investigatore privato?

Dipende cosa intendiamo per “semplice curiosità”. Bisogna distinguere l’uso che il cliente può fare delle informazioni ottenute a seguito dell’attività di pedinamento dal motivo per cui lo ha richiesto. Infatti, non è possibile effettuare un pedinamento e quindi un’indagine investigativa per un motivo qualsiasi – come semplice curiosità – dovendo sussistere, per l’appunto, un motivo giuridicamente rilevante. Allo stesso tempo, il cliente non è obbligato a procedere in sede giudiziaria con le informazioni ottenute, potendo anche tenere per sé tutta la documentazione raccolta dall’investigatore.

Alcuni esempi per capire quando l’investigatore è autorizzato a svolgere attività di pedinamento

ESEMPIO:Sono sicura che il mio fidanzato, con cui sto progettando tutta la vita insieme con presto anche il matrimonio, mi nasconda qualcosa. Voglio chiamare un investigatore privato per scoprirlo!”.

Il semplice fidanzamento, senza matrimonio né figli, non è un rapporto giuridico. Dunque, per la legge, non è vi alcun obbligo di fedeltà. Tuttavia, se all’orizzonte vi è l’intenzione di fare un passo decisivo e importante come il matrimonio, assume rilevanza il motivo giuridicamente rilevante di far luce su eventuali abitudini nascoste del fidanzato di cui non si è a conoscenza (tra cui anche un’eventuale “doppia vita” con un’amante). In questo caso, la fidanzata ha pieno diritto di avvalersi di un investigatore privato, tramite regolare sottoscrizione del conferimento di incarico, per pedinare il proprio fidanzato al fine di raccogliere informazioni utili prima di vincolarsi giuridicamente tramite il matrimonio.

ESEMPIO:Un mio dipendente ha comportamenti strani a lavoro, ed è stato visto da alcuni colleghi parlare con persone che lavorano in un’azienda concorrente. Voglio avere prove certe di una sua eventuale infedeltà aziendale!”.

In questo caso abbiamo sia la sussistenza di un rapporto giuridico, quale rapporto subordinato datore di lavoro-dipendente, che un motivo giuridicamente rilevante di sospetta infedeltà aziendale per concorrenza sleale ai danni dell’azienda. Il datore di lavoro, essendo parte del rapporto giuridico, ha pieno diritto di avvalersi di un investigatore privato, tramite sottoscrizione di regolare conferimento di incarico, per pedinare il proprio dipendente al fine di raccogliere prove certe.

Altri esempi per capire quando, invece, l’investigatore non è autorizzato a svolgere attività di pedinamento

ESEMPIO:Sono sicura che il marito della mia migliore amica la tradisce, ora ingaggio io al suo posto un investigatore per farle aprire gli occhi!”.

In questo caso, siamo di fronte ad un matrimonio, vincolo giuridico che per legge comporta diversi doveri, tra cui la fedeltà. Dunque, oltre al rapporto giuridico esistente tra i due coniugi, vi è anche il motivo giuridicamente rilevante di sospetta infedeltà coniugale. Sembrerebbe tutto perfetto per poter conferire regolare mandato all’investigatore, e lo sarebbe se a farlo fosse la moglie (o il marito a parti inverse). Infatti, l’amica della moglie non è parte del rapporto giuridico bensì soggetto terzo estraneo, motivo per cui non ha diritto di ingaggiare un investigatore per conto del coniuge.

ESEMPIO: Un mio dipendente è più distratto a lavoro ultimamente e penso che sia colpa di una nuova frequentazione, voglio saperne di più!”.

Il rapporto subordinato datore di lavoro-dipendente è un rapporto giuridico. Viene però a mancare il motivo giuridicamente rilevante alla base dell’attività. Infatti da parte del dipendente non vi è alcun obbligo da rispettare riguardo la propria vita privata. In questo caso, dunque, il datore di lavoro non ha alcun diritto di avvalersi di un investigatore privato per far pedinare il proprio dipendente al fine di scoprire aspetti della sua sfera privata non inerenti all’attività aziendale.

Baroncini Investigazioni: scopri tutte le nostri indagini a supporto di privati ed aziende

Molte persone credono di riuscire a risolvere i loro dubbi improvvisandosi investigatori professionisti, andando a mettere in pratica pedinamenti “fai da te”, che oltre ad avere scarso valore probatorio, comportano altresì il rischio di incorrere in gravi reati.

Affidarsi a dei professionisti del settore in grado di aiutarti e supportarti, raccogliendo prove con assoluta forza probatoria nel pieno rispetto della normativa vigente, è sicuramente la scelta migliore (probabilmente non la più economica rispetto a fare tutto da sé, ma quanto vale la pena rischiare?).

Scopri tutte le investigazioni che siamo autorizzati a svolgere, a supporto sia di privati che di aziende:

Se hai dubbi, contattaci. La prima consulenza è sempre gratuita e saremo in grado, analizzando in dettaglio il tuo caso, di costruire su misura un servizio di pedinamento che consenta di raggiungere l’obiettivo e, allo stesso tempo, limitare il più possibile i costi.

Potete contattarci qui:
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tel. 051 0286219

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Uso di sostanze stupefacenti tra i giovani in aumento: come deve agire un genitore? https://www.baroncini-investigazioni.com/2024/uso-sostanze-stupefacenti-giovani-come-aiutare-i-propri-figli/ Mon, 15 Apr 2024 10:46:18 +0000 https://www.baroncini-investigazioni.com/?p=1383 Da anni e a livelli allarmanti risulta in costante crescita l’uso di sostanze stupefacenti tra i giovani (droghe, alcool, fumo). Purtroppo, la fascia di età in cui si inizia ad usarne tende tragicamente ad abbassarsi, ormai ben sotto i 14 anni. È stimato, in difetto, che almeno 1 adolescente su 4 abbia usato almeno una […]

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Da anni e a livelli allarmanti risulta in costante crescita l’uso di sostanze stupefacenti tra i giovani (droghe, alcool, fumo). Purtroppo, la fascia di età in cui si inizia ad usarne tende tragicamente ad abbassarsi, ormai ben sotto i 14 anni. È stimato, in difetto, che almeno 1 adolescente su 4 abbia usato almeno una volta sostanze psicoattive. Tra queste il primo posto è occupato dalla cannabis, seguito dall’alcool – con un uso “a poussée”, qualche sera fra amici, il weekend, alle feste – fino anche ad arrivare alle sostanze definite (erroneamente) “droghe pesanti”, quali la cocaina, le amfetamine, l’eroina. Per non parlare poi della nicotina (le classiche sigarette) e, più recenti, di dipendenze quali quelle da gioco d’azzardo, da internet e dai social network.

Quale distinzione è possibile fare tra le sostanze stupefacenti?

Ho specificato “erroneamente” rispetto la definizione di droghe pesanti perché è una distinzione estremamente fuorviante e tendente a far credere che quelle leggere siano meno pericolose. Paradossalmente, infatti, i cannabinoidi, per definizione considerate droghe leggere, in termini di alterazione della personalità e attivazione di disturbi dissociativi (psicosi) sono nei giovani dannosi se non di più sicuramente almeno quanto le droghe cosiddette pesanti.

Risulta altresì fuorviante la distinzione fra droghe legali” ed “illegali”, in quanto porta a far credere che quelle legali si possano tranquillamente usare solo perché legittimate dalla legge. Eppure l’alcool provoca danni cognitivi e sociali di primaria rilevanza, così come ormai tutti sanno che il fumo di sigaretta provoca a medio-lungo termine quasi certamente un tumore. Per non parlare poi delle amfetamine, ormai presenti sul mercato sotto forma di nuove molecole totalmente devastanti per i recettori cerebrali, a volte in forma irreversibile, le quali provocano danni cognitivi che si riusciranno a vedere solo a lungo termine (demenze precoci).

Riguardo all’uso di sostanze stupefacenti da parte di giovani, sono ormai più di trent’anni che sono state attivate dai vari Ministeri o Aziende Usl massicce campagne di prevenzione a tutti i livelli: nelle scuole, attraverso i media, sotto forma di pubblicità negativa – vedi le scritte sui pacchetti di sigaretta – attraverso l’emanazione di norme e divieti. Tutte, però, con scarsi risultati, o comunque non con i risultati sperati. L’approccio preventivo – ed ancor di più quello terapeutico – oltre che ad un livello cognitivo e quindi informativo sui danni provocati dalle droghe, deve infatti necessariamente passare per un livello emotivo. In altre parole, occorre riuscire ad attivare dinamiche intrapsichiche emotive-affettive personali che vanno ben al di là dell’informazione sui danni. Purtroppo questo è molto complicato da attuarsi a livello di massa senza cadere nel moralismo, sempre deleterio sui giovani.

Quali azioni attuare di fronte all’uso di sostanze stupefacenti da parte di giovani?

I genitori moderni sono, per forza di cose, talmente oberati di impegni che quasi sempre non si accorgono, se non dopo molto tempo, dell’uso di sostanze da parte dei loro figli. E quando questo avviene, difficilmente le prime azioni che il genitore attua sono quelle efficaci. Spesso, anzi, si rivelano proprio peggiorative riguardo la distanza tra genitore e figlio, che, in ultima analisi, è proprio quella che spinge il minore ad usare sostanze (coprire un vuoto). Fondamentale è prestare la massima attenzione a tutti i segni indicatori di un possibile disagio psicologico del proprio figlio, quali ad esempio cambiamenti repentini di umore o di personalità, scatti eccessivi di aggressività, cambi repentini di abitudini, oppositività, tendenza a mentire. Il disagio è sempre il terreno su cui i giovani iniziano a cedere alle tentazioni.

In questa delicata fase, se si inizia a sospettare qualcosa e la relazione genitore/figlio impedisce un dialogo chiarificatore e sincero, potrebbe essere opportuno attivare un controllo a distanza. Ad esempio attraverso un’indagine svolta da un’agenzia investigativa specializzata. Infatti, il primo errore di un genitore è quello di non voler sapere. Spesso la così tanto (giustamente) osannata tutela della privacy nel minore nasconde in verità una, più o meno inconscia, “superficialità/delega educativa” da parte del genitore.

Dall’altra, una volta venuti a conoscenza dell’uso di sostanze da parte del figlio, è necessario immediatamente mettere in atto azioni e comportamenti efficaci, possibilmente con l’aiuto di un professionista (psicologo, psicoterapeuta, psichiatra). Difficilmente il genitore, da solo, riesce a mantenere quel giusto grado di distanza terapeutica necessario a capire il giusto modo di comportarsi. Bisogna evitare di mettere in atto comportamenti, anche se in buona fede e dettati dall’amore e dalla preoccupazione, totalmente parossistici e contradittori, che non fanno altro che aumentare la distanza genitore/figlio e quindi il problema.

Baroncini Investigazioni: indagini per la sicurezza dei minori e Divisione di Psicologia in supporto

L’articolo è stato scritto dal dott. Paolo Baroncinimedico psichiatra, psicologo, psicoterapeuta con pluridecennale esperienza nella tutela ai minori e nel trattamento delle dipendenze patologiche – responsabile della nostra Divisione di Psicologia Investigativa.

La Divisione è nata all’interno del nostro Istituto investigativo con l’intento di poter aiutare il cliente che, attraversando un periodo difficile della propria vita, necessita, oltre all’indagine investigativa, di un ulteriore supporto psicologico e morale, con consigli operativi sul comportamento più opportuno da mantenere nella specifica situazione.

I giovani, soprattutto in età adolescenziale, attraversano una fase delicata tra insidie e tentazioni pericolose. Siamo autorizzati a svolgere indagini volte ad accertare eventuali frequentazioni negative nonché l’eventuale uso di sostanze stupefacenti da parte di giovani. Operando con massima riservatezza e professionalità, forniamo supporto a tutti i genitori che stanno riscontrando nel rapporto con i propri figli dinamiche complesse da gestire.

La nostra sede si trova in Strada Maggiore 3, a Bologna.
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E-mail: info@baroncini-investigazioni.com
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