Una delle conseguenze dell’addebito, quindi della responsabilità della fine del matrimonio, è che il coniuge tradito ha diritto, se ne sussistono i presupposti, ad ottenere un contributo economico mensile. La legge, tuttavia, prevede la possibilità di poter effettuare una revisione dell’assegno di mantenimento o divorzile.
Se viene dimostrato che esistono condizioni diverse rispetto a quelle precedentemente esaminate, l’assegno di mantenimento può, infatti, essere oggetto di revisione o addirittura revoca.
Spesso il coniuge beneficiario dell’assegno, pur di continuare a percepirlo, non dichiara un nuovo contratto stabile di lavoro oppure svolge attività lavorativa di nascosto. In questa circostanza, è importante dimostrare il mutamento oggettivo della situazione reddituale, che può avvenire anche attraverso la costituzione di un nuovo nucleo familiare.
Grazie alle nostre indagini investigative raccoglieremo elementi ed informazioni che hanno forza probatoria, quindi utilizzabili in sede giudiziale al momento della revisione dell’assegno di mantenimento o divorzile.
Per approfondire il tema, leggi il nostro articolo qui.